Comet by Perplexity AI: cos'è e come funziona il nuovo browser web
In un contesto tecnologico e digitale in forte evoluzione come quello odierno, dove le applicazioni dell'intelligenza artificiale stanno rivoluzionando il modo di fare ricerca online, emergono soluzioni sempre più innovative.
È questo il caso di Comet, il nuovo browser sviluppato da Perplexity AI e lanciato nell’estate del 2025. Funziona come un vero e proprio assistente intelligente, capace di accompagnare l'utente nei propri percorsi di fruizione delle informazioni online.
Le sue caratteristiche lo rendono differente rispetto ai browser di matrice tradizionale e ancora più performante se confrontato con i competitor AI.
Comet esprime al meglio le sue potenzialità per le aziende e i professionisti che operano sia direttamente che indirettamente nel mondo del web e fanno ricerca con standard avanzati. Vediamo perché.
Cos’è Comet e cosa cambia rispetto ai browser tradizionali
Ma cos’è Comet, esattamente? Si tratta di un browser basato sul codice Chromium: la sorgente principale è il codice open source di Chrome, non diversamente da quanto avviene nelle soluzioni tradizionali come Google oppure Opera, per fare degli esempi.
È dotato di funzioni di AI integrate, risultando progettato specificamente per rendere la navigazione web più fluida, intelligente e orientata all’azione.
Ma cosa lo rende, davvero, diverso? Comet integra l’AI nel flusso stesso della navigazione: permette di porre domande, richiedere azioni, ricevere riassunti, il tutto senza uscire dal browser.
A differenza dei browser tradizionali come Google Chrome, Microsoft Edge o Mozilla Firefox, che sono stati pensati essenzialmente per “navigare” e dunque aprire schede, visualizzare contenuti, modificare i preferiti, propone quella che potremmo definire come “navigazione assistita”, di forte matrice conversazionale.
C’è poi da considerare il modo stesso in cui è stato introdotto nel mercato: Comet è stato lanciato prevalentemente come un prodotto premium per utenti selezionati e dunque come qualcosa di esclusivo, di avanzato.
Come funziona Comet: le caratteristiche principali
Con Comet cambiano le dinamiche di ricerca e gestione delle schede nonché lo stesso flusso di lavoro online.
Se nei browser tradizionali l’utente digita una query, clicca su dei risultati e sposta delle schede, su Comet interagisce con un browser che indaga il contesto, collega tab, organizza attività, riassume contenuti.
Qualcosa che detiene un impatto notevole soprattutto in tutte quelle situazioni professionali ad alta complessità, come quelle in cui al centro troviamo la ricerca e l’analisi.
Per comprendere cosa può fare concretamente Comet, non resta che soffermarsi sulle sue funzioni principali. Vediamole nei dettagli:
- Ricerca conversazionale integrata: l’utente può porre domande in linguaggio naturale e ottenere risposte contestualizzate, illustrate con chiarezza.
- Gestione del contesto tra schede: Comet tiene traccia dei passaggi effettuati dall’utente, utilizzando le informazioni prodotte nelle conversazioni per rispondere in modo più pertinente.
- Automazione dei compiti: dall’inoltro di e-mail, al confronto prodotti, alla prenotazione di riunioni tutto avviene all’interno del browser.
- Integrazione dei risultati con fonti citate: le risposte fornite puntano alle fonti, migliorando gli standard di trasparenza e affidabilità. Viene così superato uno dei limiti tradizionali dei chatbot come ChatGPT, nonostante siano da registrare passi in avanti considerevoli nell’ultimo anno.
- Modalità workspace o assistente laterale: l’interfaccia consente di continuare a navigare, mentre l’assistente AI opera in parallelo.
Come si usa Comet, nel concreto?
Una volta installato il browser su Windows oppure MacOS, non resta che aprire una scheda e interagire con l’AI. Si riceverà una risposta sintetica insieme a un link alle fonti.
È possibile utilizzare una funzione specifica qualora si fossero aperte più schede: il browser selezionerà le informazioni più valide rispetto al contesto.
Inoltre, è possibile automatizzare – e semplificare – compiti di routine come rispondere a una mail oppure fissare una call online. Tutto ciò è fattibile grazie al fatto che il chatbot è richiamabile in ogni momento e a ogni passaggio.
Pro e contro di Comet by Perplexity AI
Uno dei punti di forza più rilevanti di Comet AI risiede nel suo approccio incentrato sul focus e altamente personalizzato: un antidoto efficace alla difficoltà di orientarsi in un contesto come quello odierno di information overload.
Si ottiene, inoltre, un workflow più fluido per professionisti, ricercatori e marketer, complice un’interazione che vede al centro una finestra unica, attraverso il supporto di un assistente AI integrato che considera più fattori (schede, cronologia, obiettivo).
E i limiti? Come già accennato, Comet inizialmente era disponibile solo con abbonamento a pagamento (e a un costo non economico) per utenti selezionati. Oggi c’è una versione free, ma non risulta sufficientemente valida per chi ha necessità di standard avanzati, che poi sono quelli che rendono davvero innovativo il browser.
Per maggiore chiarezza riportiamo quanto dichiarato dalla stessa Perplexity nella FAQ “Comet è gratuito?”:
“Forniremo sempre a tutti gli utenti una versione gratuita di Perplexity, che include anche Comet. Quest'ultimo, attualmente, è disponibile per tutti gli abbonati Perplexity Max, per alcuni abbonati Perplexity Pro e su invito (in base all'apertura della nostra lunga lista d'attesa).”
Pertanto, essendo un prodotto di nuova generazione, occorre considerare tutte le questioni legate alla privacy, alla sicurezza e alle abitudini d’uso.
Anche il cambiare paradigma richiede un tempo di adattamento per la persona: è un po’ come se si passasse da un’automobile con cambio tradizionale a una con cambio automatico, per dirlo con una metafora.
C’è poi da valutare che per diverse attività tradizionali può risultare sovradimensionato o richiedere una curva di apprendimento elevata.
Le implicazioni per il mondo SEO e del content marketing
Con Comet non cambia solo il “come” navighiamo, ma potenzialmente anche come i contenuti vengono scoperti e, qualora fossero quelli del business, valorizzati online. Si assiste dunque a un impatto considerevole sulla gestione stessa dei contenuti e sulla visibilità delle informazioni.
A cambiare, lato SEO sono soprattutto le dinamiche di ricerca, in cui le keyword tradizionali si affiancano a soluzioni di matrice conversazionale. Poiché l’utente dialoga con il browser, il contenuto dovrà essere formulato in modo più naturale, utile e contestuale.
Da non sottovalutare la riduzione dei click intermedi: diventa fondamentale essere citati correttamente e comparire nelle risposte contestuali.
Comet, non diversamente dallo stesso ChatGPT, si trova perciò al centro delle dinamiche di stampo AIO (Artificial Intelligence Optimization), dove oltre alla SEO classica, cresce l’importanza dell’ottimizzazione per assistenti AI.
Qualcosa che implementa valorizzando fonti verificate e citazioni integrate. La creazione dei contenuti deve quindi risultare più trasparente, autorevole e referenziata.
Nota finale: cosa aspettarsi dal futuro del browsing intelligente
Il lancio di Comet segnala una tendenza chiara: il browser non funge più da semplice contenitore delle pagine web, ma diventa un ambiente interattivo, un agente che guida l’utente piuttosto che solo seguirlo. Cosa potrebbe accadere nei prossimi anni?
È da auspicare una personalizzazione ancora maggiore dei browser, in termini di impostazione di preferenze, obiettivi, contesto d’uso e anticipa bisogni.
Da tenere d’occhio, inoltre, l’integrazione con app esterne, progettate per ambiti come la gestione finanziaria e dei documenti, inerenti aspetti come mail, calendario, ecc.
Infine, da non dimenticare le modalità di ricerca vocale, che risultano sempre più multitasking e multilivello: si prevede un implemento ulteriore.
Cosa fanno i competitor di Perplexity? Certamente non stanno a guardare. OpenAI ha già comunicato che lancerà un suo browser, ad esempio. La ricerca in modalità AI integrata è solo all’inizio.