02.05.2025

AI Overview di Google: cos'è e come incide sulla SEO

AI Overview è lo strumento di Google Search per trovare informazioni in modo semplice e veloce. Vediamo come funziona in termini SEO.

AI Overview di Google: cos'è e come incide sulla SEO

Il 2025 è iniziato con una novità importante, nel panorama della SEO. Nel mese di marzo Google ha lanciato anche in Italia (e in altri 7 Stati del Vecchio Continente) un nuovo servizio basato sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa, dopo averlo introdotto nei Paesi di lingua anglosassone nel 2024.

Il suo nome è AI Overview ed è stato concepito con l’intento di migliorare il livello qualitativo delle ricerche degli utenti.

Non si tratta di un optional: il tool può essere solo parzialmente disattivato, cosa che non è piaciuta a molti.

Oggi analizziamo cos’è, offrendo una panoramica sul suo utilizzo, su come incide sulla SEO, sui pro e sui contro.

Cos’è e come funziona Google AI Overview?

AI Overview è la nuova applicazione di Google in termini di AI Generativa e sta già cambiando il mondo della SEO a pochi mesi dalla sua introduzione.

Si tratta, per l’esattezza, di una funzionalità che rientra nella cosiddetta Google Search, ovvero la Ricerca di Google: il motore di ricerca vero e proprio, nella sua funzione più autentica e originaria.

AI Overview si attiva nella maggior parte delle ricerche degli utenti, offrendo delle risposte esaustive e strutturate che danno un quadro sintetico e complessivo della questione.

Ha come base il modello Gemini 2.0: è perciò addestrato per individuare e selezionare i contenuti più rilevanti rispetto alla materia.

Ciò avviene attraverso un sistema noto come “query fan-out”, il quale genera una panoramica, analizzando dei contenuti ripartiti in sottogruppi.

Accanto alla risposta base, compilata con le dinamiche tipiche dell’IA generativa, sono proposti dei link, valutati dal tool come i più interessanti sull’argomento, dando modo all’utente di approfondire, se lo desidera.

AI Overview non può essere né attivata né disattivata: la funzione viene fornita in automatico. Il solo modo per non avvalersene è quello della navigazione in incognito.

Come sta cambiando il modo di fare ricerca con AI Overview

L’introduzione di AI Overview rappresenta un cambiamento epocale nel modo stesso di fare ricerca online: modifica le dinamiche di interazione verso la rete.

Ciò avviene ancora di più perché “Google” non l’ha inserito come uno strumento facoltativo, “obbligando” così le persone a doverci prendere confidenza, persino a farci l’abitudine. Qualcosa che in una fase iniziale può non risultare semplice per l’utente.

Ma cosa c’è dietro la scelta del Gigante di Mountain View di sviluppare questo strumento? In primis una risposta a SearchGPT: il motore di ricerca sviluppato da OpenAI attraverso un’integrazione dell’IA generativa nell’ottica di offrire contenuti esaustivi.

Il vero intento è, quindi, un’attualizzazione del processo di ricerca, a fronte di una riduzione del numero di step necessari per ottenere quanto desiderato. Il risultato dovrebbe essere un’esperienza più fluida e veloce nelle tempistiche.

AI Overview è perciò da intendere come una funzionalità che rientra in un quadro più ampio, in un cambiamento che va avanti ormai da anni. La vera novità è, in questo caso, che l’utente non compila un prompt: effettua una ricerca, e l'AI si mette all’opera.

I fattori tecnici più rilevanti

Premesso che AI Overview è uno strumento ancora tutto da scoprire e analizzare - in quanto introdotto soltanto di recente - alcune ricerche mostrano che il suo impatto appare notevole nel modo di fare ricerca online.

Significa, per dirla con parole ancora più semplici, che gli utenti stanno modificando le proprie scelte, a fronte di una crescita delle interazioni con le risposte fornite dall’IA di Google, a scapito di un calo di click sui siti online: un fattore che vale specialmente nei casi in cui non si ha la necessità di approfondire.

Ciò è dovuto anche al fatto che AI Overview si trova in cima (e quindi nella parte alta) del motore di ricerca: la prima a essere visualizzata.

Certo, esistono delle variazioni a seconda della categoria a cui appartengono i contenuti e della query di riferimento, ma in linea generale gli studi indicano un calo del CTR nelle ricerche prettamente informative. Cosa che invece non si verifica quando l’utente ha bisogno di maggiori dati.

Tale situazione interessa, inoltre, il tempo trascorso sui portali online, che è diminuito, talvolta, a favore però della qualità conseguita nella visita, generando l’opportunità di interagire con un target più in linea con quello di riferimento.

Oltre all’ambito informativo, ad accusare un calo di fruizione dei contenuti sono le schede presenti negli e-commerce: se le risposte dell’AI sono esaustive, l’utente non va oltre, a meno che non necessiti di dati più accurati e precisi.

La ricerca, sostanzialmente, va avanti soltanto quando chi naviga online desidera ricevere un punto di vista più completo, articolato e autorevole.

Come affrontare il cambiamento in termini SEO

AI Overview, oltre a cambiare le dinamiche comportamentali degli utenti, modifica anche quelle di chi lavora nella Search Engine Optimization: per posizionarsi in alto, occorre tenere conto della situazione che si sta creando e prima lo si fa, meglio è.

Una concezione basata sulle keyword non appare più sufficiente: occorre fare in modo che il contenuto venga notato dall’AI, che sia adatto ai suoi modelli.

A contare è sempre di più una cosa: la pertinenza, forse persino più dell’originalità. Questo perché un motore di ricerca AI-driven - come è già diventato Google - va a comprendere il contesto della ricerca, nell’ottica di soddisfare un bisogno complessivo che trascende le parole chiave.

Il contenuto dovrà, per essere notato, risultare informativo a 360°, offrendo una copertura maggiore: un cambiamento radicale rispetto a quanto avviene nella Search Engine Optimization di stampo tradizionale.

Al centro della SEO contemporanea c’è il topic, tanto che si parla già di un approccio topic-first. Una soluzione utile è quella di implementare le FAQ, ben recepite dall’IA generativa, che se ne avvale nei riepiloghi.

Un altro fattore premiato da Google è l’affidabilità delle fonti: il sistema EEAT non è destinato a passare di moda.

Questo perché per dare risposte autorevoli, l’IA necessita di siti che lo siano altrettanto, a fronte di una scrittura “for dummies” e in quanto tale di facile comprensione, anche quando molto tecnica.

Recap delle best practice da adottare

Ricapitolando, i fattori per fari notare su Google Search alla luce dell’implementazione nel segno dell’IA sono:

  • Analizzare l’argomento in maniera macro, offrendo allo stesso tempo una panoramica  micro, accurata dei singoli aspetti. Bisogna però evitare la frammentazione.
  • Ampliare il topic, in quanto non basta basarsi sulla keyword research di stampo tradizionale.
  • Lavorare sulla scrittura e sulla struttura, conseguendo una concettualizzazione facilmente intuibile e in linea con il contesto. Ciò influisce sul fatto che l’IA possa utilizzare i testi per creare i riassunti proposti agli utenti.
  • Predisporre un’organizzazione scalabile delle informazioni, cosa che può essere attuata con diverse tecniche volte a massimizzare la concatenazione dal punto di vista logico.
  • Implementare un approccio conversazionale, strutturando un sistema per domande come quello delle FAQ (e non solo).

Nota finale su AI Overview

Siamo solo agli inizi di una nuova era: in ALEIDE WEB AGENCY ce lo ripetiamo spesso, vivendo il cambiamento intenso di questi ultimi anni come uno stimolo all'aggiornamento, a cogliere le nuove opportunità e a creare soluzioni sempre più personalizzate.

Quanto appreso fino a questo momento rimane però prezioso: le dinamiche di fondo sono le stesse di sempre. Ciò che è richiesto come plus è di conoscere il nuovo modello, risultando autorevoli e versatili.

Diventa perciò determinante lavorare sulla brand reputation e sulla brand identity: il focus è lo stesso, cambia il modo di portarlo avanti.