17.07.2025

Google Core Update: cosa cambia con l'aggiornamento (inatteso) di giugno 2025

Tutto sul Google Core Update di giugno 2025: novità, impatti sulla SEO e primi effetti dell'aggiornamento. Cosa cambia davvero e come comportarsi.

Google Core Update: cosa cambia con l'aggiornamento (inatteso) di giugno 2025

Non aleggiava nell'aria ma è successo, nello stupore generale per la maggior parte degli addetti ai lavori, che pure sono abituati a un mondo digitale in continua – e spesso improvvisa, come confermato da questo caso – trasformazione.

Anche questa volta il Gigante di Mountain View ha “sparigliato le carte”, per utilizzare una metafora, introducendo, in un silenzio quasi assordante, un nuovo aggiornamento, nel pieno dell’estate (che in genere è un momento di riflessione e di rallentamento).

Il June Core Update promette di rendere più frizzante che mai il 2025, sorprendendo soprattutto per la tempistica, dal momento che gli ultimi cambiamenti erano stati sì rilasciati durante la calda stagione, ma raramente così in anticipo e non prima di agosto.

Dopo l’algoritmo di LinkedIn, quindi, a rinnovarsi è anche quello di Google. Qualcosa che, alla fine, non può sorprendere fino in fondo, visto il notevole fermento tecnologico – e di pari passo sociale e culturale – degli ultimi anni.

Scopriamo quindi cosa sta cambiando, in realtà già da un po’ visto che qualche modifica sulle SERP risultava già percepibile, cosa occorre monitorare, e cosa invece è importante non modificare.

I prodromi: AI Overview e l’aggiornamento di marzo 2025

Partiamo dai prodromi, termine con cui in storia si definiscono i segnali e le circostanze che anticipano l’insorgere di un fenomeno. Cosa è accaduto, quindi, di rilevante, nel mondo Google prima dell’aggiornamento di giugno 2025?

La novità più importante del 2025 è certamente quella di uno strumento che sta cambiando radicalmente il modo in cui utilizziamo il motore di ricerca nella quotidianità e a cui, in fondo, anche chi era scettico agli inizi sta iniziando ad abituarsi (oltre che ad avvalersene).

Ci riferiamo ad AI Overview, il tool che mostra, nella maggior parte delle SERP degli utenti, delle risposte pertinenti e strutturate in maniera informativa, con tanto di fonti di riferimento accanto. Si tratta della prima risposta concreta di Big G. all’AI e ai motori di ricerca che se ne avvalgono.

C’è poi da dire che l’ultimo update estivo è stato preceduto da quello di marzo 2025, volto a migliorare la qualità delle informazioni che appaiono sulle SERP degli utenti.

Fatta questa premessa, cosa succede ora che Google, in data 30 giugno, ha ufficializzato un nuovo rollout per quanto concerne l’algoritmo centrale? Vediamolo insieme.

June Core Update: cosa sta succedendo

L’ultimo aggiornamento di Big G. prevede, come da comunicazioni ufficiali, dei cambiamenti per un tempo di tre settimane.

Nel momento in cui scriviamo, quindi, siamo ancora nel pieno della faccenda e dunque in quello che potremmo definire l’occhio del ciclone, che poi è anche il periodo migliore per fare, se necessario, delle modifiche.

Ma a essere rilevante è specialmente l’oggetto del cambiamento, che ha come focus proprio l’intelligenza artificiale: è in tal senso che è richiesto un adeguamento dei contenuti, ai quali è richiesto di essere innovativi e performanti, non più un semplice riportare delle informazioni.

Come mai? Alla luce delle nuove dinamiche di GEO (Generative Engine Optimization), stiamo quindi assistendo alla “morte della SEO”, si chiedono in molti? È piuttosto vero il contrario.

Siamo di fronte a un cambiamento che appare sempre più definito, o meglio, in fase di definizione. E con cui la comunicazione nel suo complesso dovrà fare i conti, lavorando, come sempre, sull’identità del brand, che è anche di pertinenza della SEO.

Possiamo quindi dire, in sintesi, che l'update del 30 giugno 2025 si distingue per il focus sull’AI e la potenziale intensità degli effetti sulle SERP.

Le oscillazioni risulteranno evidenti soprattutto sui siti che fanno largo uso di dati generati con l’AI – che non è comunque stata assolutamente messa al bando – e che non presentano un valore aggiunto per l'esperienza utente. A essere dunque più vivo che mai è l’assioma di Bill Gates “Content is King”.

Chi è a rischio penalizzazione

Da sempre Google combatte, con il suo approccio, le pratiche di Black Hat SEO e lo sta facendo ancora di più negli ultimi anni.

A essere a rischio di penalty è dunque chi si avvale di tecniche e strategie che puntano al farsi notare a tutti i costi, senza generare valore per gli utenti: non chi usa l’intelligenza artificiale, ma chi la adopera senza cognizione di causa o in maniera scorretta.

Sono perciò sotto osservazione, ma non è certo una novità, i siti con contenuti pubblicati in modo massivo e non curato, spesso prodotti automaticamente. Quelli dove l’approccio non è di tipo “people first”, insomma.

Offrire un valore aggiunto diventa quindi oggi indispensabile, così da informare non solo gli utenti, ma fare in modo che possa esserlo anche l’AI, affinché essa stessa possa offrire risultati migliori e più affidabili: non è forse l’attendibilità il punto più vulnerabile e discusso dell’intelligenza artificiale?

Google non può permetterselo, così come chi pubblica online: torna quindi centrale l’importanza, quando si genera un contenuto, di padroneggiare le fonti.

Come comportarsi?

Può essere ancora presto per cambiare e adottare delle strategie più mirate. È infatti normale che possano esserci delle oscillazioni, anche importanti in questo periodo – è un’eventualità da considerare a ogni update – onde per cui adottare un atteggiamento allarmistico non è affatto auspicabile. Serve soltanto ad andare in panico e a non mantenersi lucidi.

Questo vale persino se si è utilizzata l’AI, dal momento che non è l’origine del contenuto a essere sotto osservazione, né come si è ottenuto (con quali sistemi di scrittura, con quali fonti, con quali tool, ecc.) quanto piuttosto la sua reale utilità a livello informativo per gli utenti.

Se un testo “fa il suo lavoro”, è aggiornato e risponde a un intento di ricerca chiaro, continuerà a essere premiato, a prescindere dal fatto che venga elaborato con l’AI.

L’update rafforza quindi l’importanza dei criteri EEAT (Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness) e in particolare il primo parametro, che diventa ancora più cruciale in settori dove l’accuratezza delle informazioni proposte diventa determinante, come nel caso di quelli medicali o finanziari.

Ecco, in sintesi, i fattori da monitorare maggiormente, li esplicitiamo in forma di domande:

  • Il contenuto offre le informazioni basilari, quelle che si possono considerare più rilevanti? Dovrebbe farlo fin dalle prime righe.
  • I titoli descrivono? Sono coerenti? Attenzione alle espressioni “di fantasia”, che catturano l’attenzione ma non raccontano.
  • Vengono utilizzati heading tag, grassetti e corsivi? I paragrafi sono troppo lunghi o favoriscono la lettura? Lo snippet è redatto correttamente? Sono presenti keyword e also asked pertinenti?
  • Ci sono aspetti grafici che favoriscono l’esplicazione dei concetti, come tabelle, immagini, ecc.?
  • Sono presenti refusi? La sintassi è coerente oppure incerta?

Tenete presente questa check list e il più risulterà in ordine agli occhi del motore di ricerca. È infatti la base per avere una base solida e resistente agli update dell’algoritmo.

Nota finale sull’update di Google del 30 giugno 2025

Gli update dell’algoritmo di Google non vanno visti con timore: rappresentano un’opportunità preziosa per fare un check, informarsi, uniformarsi, scoprire soluzioni e possibilità nuove.

È questa anche la direzione dell’aggiornamento dell’estate 2025, che conferma una volta di più la direzione intrapresa dal Gigante di Mountain View, che premia i siti in cui l’utente si trova al centro e offrono un reale valore aggiunto. In ALEIDE WEB AGENCY continueremo a monitorarlo attivamente, come di consueto.

Tutti aspetti che con l’AI è possibile implementare, trattandosi di uno strumento in grado di migliorare la produttività, rivelandosi un plus (e non un minus) e in quanto tale da padroneggiare con attenzione.