22.05.2025

La SEO ai tempi della Generative Engine Optimization

La Generative Engine Optimization sta rivoluzionando la SEO, complice l'uso dell'AI nei motori di ricerca (e non solo). Scopriamo qualcosa di più.

La SEO ai tempi della Generative Engine Optimization

Lo sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale generativa sta cambiando profondamente le dinamiche del digital marketing: un fenomeno trasversale e che sta interessando anche la SEO.

Il risultato più rilevante è l’introduzione della GEO (Generative Engine Optimization), un trend destinato a non essere di passaggio ma a conseguire ulteriori aggiornamenti nei prossimi anni.

Questo perché la nascita stessa dell’IA è piuttosto recente, rivelandosi un campo tutto da esplorare, definire, persino collaudare, potremmo dire, oppure addestrare, se preferite.

Ma quali sono i mutamenti in atto con la Generative Engine Optimization? Conoscerli, per chi vuole essere visibile online, si rivela imprescindibile, così da elaborare strategie che risultino davvero efficaci, senza rimanere indietro.

Cos’è la Generative Engine Optimization?

La GEO rappresenta un nuovo approccio per implementare la visibilità sui motori di ricerca, tanto che si parla già di SGE, ovvero Search Generative Experience: termine con cui si fa riferimento all’uso dell’IA sui motori di ricerca.

La funzione che certamente sta facendo più scalpore all’interno della SGE è AI Overview di Google, al centro della SGE di Google, per essere precisi. Si tratta di un tool che si avvale dell’intelligenza generativa per offrire risposte più esaustive agli utenti, indicando e utilizzando alcune fonti ritenute valide.

La Generative Engine Optimization, quindi, è un approccio che ha come scopo l’ottimizzazione di contenuti pubblicati sul web, nell’ottica di consentire ai motori di ricerca che si avvalgono dell’IA - come Bing e Google - di elaborarli, individuarli e infine proporli agli utenti finali.

La GEO è la fine della SEO? Un confronto

La risposta è no: si tratta, piuttosto, di una sua trasformazione epocale. Per fare un paragone, l’uso del computer nell’editoria non ha segnato la fine del libro cartaceo, piuttosto ha portato alla nascita di nuove dinamiche nel settore.

Stiamo quindi assistendo a una metamorfosi a 360°, dove oltre a dover cercare di convincere gli algoritmi di essere meritevoli di visibilità occorre dialogare con le soluzioni dell’IA generativa, in particolare ChatGPT e Gemini.

A cambiare è lo stesso modo di fare ricerca: l’utente, questo almeno nella maggior parte dei casi, sta prendendo confidenza con i nuovi tool e più che ricercare, domanda, chiede.

La GEO si inserisce in questo contesto, rispondendo con contenuti ideati per essere notati, compresi e infine rielaborati (e dunque riproposti nelle query).

A differire è anche l’“ambiente” online, dal momento che a scegliere quali contenuti proporre non è più soltanto l’algoritmo, ma la AI.

Quali sono le differenze tra GEO e SEO

Vi proponiamo una panoramica delle differenze principali che sussistono tra GEO e SEO. Ecco gli elementi in cui i cambiamenti risultano più rilevanti:

  • Destinatario: nella SEO occorre convincere l’algoritmo dei motori di ricerca affinché dia risalto e posizioni nelle prime pagine delle SERP contenuti e siti web; nella GEO ci si interfaccia con le IA generative, nell’ottica di mostrarsi una fonte affidabile per fornire una risposta a una domanda.
  • Azioni e comportamenti degli utenti: nella SEO si indirizza l’utente a cliccare e possibilmente leggere un certo contenuto; nella GEO si punta a fare in modo che l’IA citi una parte del contenuto, consapevoli che la persona spesso non cliccherà alcun link né approfondirà.
  • Conseguimento dei contenuti: nella SEO ci si avvale delle dinamiche del SEO copywriting; nella GEO si punta a uno stile di scrittura affine a quello dell’IA, con frasi di facile comprensione, dirette e sintetiche.
  • Uso delle keyword: nella SEO i risultati si basano molto sulla keyword research; nella GEO ci si avvale di risposte chiare e complesse, onde per cui la keyword research passa spesso in secondo piano, a favore della pertinenza.
  • Dinamiche di successo: nella SEO, per avere successo, bisogna mixare tecnica, vision strategica e una sorta di fiuto personale all’insegna della creatività, volto ad acquisire un posizionamento ottimale; nella GEO bisogna anticipare l’IA, sviluppando capacità di sintesi, talvolta rinunciando a un punto di vista creativo (a favore di uno più pragmatico).

Come fare GEO: 5 strategie efficaci

Quali sono le strategie più efficaci per farsi notare dalle IA generative dei motori di ricerca nell’epoca dell’IA e fare, dunque, GEO? Ce ne sono diverse. Ne proponiamo 5 che si rivelano particolarmente efficaci.

Dare la priorità alla pertinenza dei contenuti

Partiamo da un presupposto: le tecnologie di intelligenza artificiale generativa sono state e vengono a tutt’oggi addestrate attraverso una mole ingente di contenuti: è questa la loro benzina, senza cui non potrebbero né vivere né esistere.

Ciò significa che il modo per essere riconosciuti - e visti - dai motori di ricerca che si avvalgono dell’IA è quello di offrigli altra benzina, di qualità però, ovvero in linea con l’addestramento ricevuto. L’IA è infatti stata predisposta per riconoscere quali sono i contenuti originali, interessanti e da approfondire.

Argomentare con domande

L’IA generativa ragiona per domande, a cui seguono risposte. Un modo semplice e allo stesso tempo molto efficace è quello di iniziare il contenuto con un quesito, così da far percepire l’argomento trattato fin da subito.

Ovviamente, alla domanda dovrà seguire una risposta ben progettata: pertinente, sintetica e chiara.

Avvalersi della sintesi

Il dono della sintesi è tipico dell’IA generativa, che ragiona in maniera schematica, semplice e semplificata: deve andare al nocciolo della questione, tanto nella forma quanto nella sostanza.

Le frasi dovranno essere semplici ed essenziali, anche nella punteggiatura. Uno dei contro di questa tecnologia è del resto quello che potremmo definire proprio come un appiattimento della punteggiatura, ad esempio per quanto concerne l’uso del punto e virgola, ideato per la prima volta da un italiano: il veneziano Aldo Manuzio.

Inserire bullet point

L’IA è schematica. Non deve perciò stupire che apprezzi gli elenchi puntati: fornendole delle liste si darà modo alla tecnologia di comprendere rapidamente concetti e contenuti, anche complessi, così da estrapolare gli aspetti chiave.

Puntare su un approccio multicanale

Una strategia particolarmente valida, con l’IA, è puntare a un approccio multicanale, cercando di spalmare i contenuti su più canali online.

Tra i canali più validi segnaliamo, oltre a Google e a YouTube, motori di ricerca come Bing, piattaforme come Quora e Reddit, i social in generale, in particolare LinkedIn.

Nota finale sulla GEO

Restare al passo con i tempi è fondamentale nella comunicazione: lo sappiamo fin dalla notte dei tempi e in particolare dall’avvento della stampa a caratteri mobili, la prima rivoluzione nella comunicazione capace di scuotere le fondamenta. Correva l’anno 1450 circa.

Ciò porta anche a un’altra riflessione: occorre cercare di vedere la GEO prima di tutto come un’opportunità, risultando consapevoli dei suoi limiti e persino pericoli.

I benefici, per le aziende - rivolgendosi a professionisti preparati come quelli di ALEIDE WEB AGENCY - sono in termini di miglioramento di visibilità, qualità del traffico ed engagement.

Questo a patto di conoscere gli strumenti a disposizione, utilizzandoli in maniera consapevole, cambiando (sempre con consapevolezza e avendo chiara la propria identità) insieme a essi. Diversamente, è facile subirli, oltre che non comprenderli.