Algoritmo di Instagram: come comportarsi nel 2025

L’algoritmo più famoso è certamente quello di Google, ma non è l'unico che andrebbe valutato all'interno di una strategia di marketing digitale. Gli aggiornamenti dell'algoritmo interessano anche i social, e Instagram non fa eccezione.
Si tratta di un aspetto che non andrebbe mai sottovalutato per aumentare la propria visibilità e che richiede dunque uno studio e un aggiornamento costante. Non basta la creatività, che pure è una componente fondamentale, per centrare i propri obiettivi. Occorre un approccio che potremmo definire chirurgico, che parte dall'analisi dei dati.
Vediamo dunque come relazionarsi in maniera ottimale con l'algoritmo di Instagram e rendere i propri contenuti più virali. Vi anticipiamo che nel 2025 le regole sono cambiate: a fare la differenza non sono più i like, è importante conoscere quali metriche (davvero) valutare.
Il concetto di algoritmo, applicato a Instagram e non solo
Ma cos’è, esattamente, l’algoritmo di Instagram? Partiamo dal concetto che sta alla base della parola algoritmo, definita nell’Enciclopedia Treccani online nel modo seguente:
“L’algoritmo è una sequenza finita di passi che specificano le operazioni necessarie per risolvere un problema: le istruzioni definiscono le operazioni logiche e algebriche da eseguire su un insieme di dati per ottenere un risultato e si distinguono in istruzioni per i dati di ingresso, istruzioni per l’elaborazione dei dati e istruzioni per la comunicazione dei risultati.”
Si tratta di un concetto molto meno recente di quanto non si possa pensare, coniato per la prima volta dal matematico, astronomo e geografo persiano Muḥammad ibn Mūsā, detto al-Khuwārizmī (vissuto nell’800 d.C.) e importato in Occidente dai Romani. Non è quindi soltanto applicabile a un computer, dal momento che le operazioni che ne stanno alla base possono essere conseguite anche dall’essere umano.
Fatta questa premessa, l’algoritmo – e vale tanto per Google quanto per i social come Instagram – contiene al suo interno un insieme di procedure che hanno come obiettivo l’analisi di dati e metriche per comprendere quali contenuti premiare sulla piattaforma. Sui motori di ricerca l’algoritmo stabilisce il posizionamento sulle SERP degli utenti, mentre sui social network l’ordine in cui appaiono i post.
Come funziona l’algoritmo di Instagram nel 2025: consigli base per l’uso
Instagram non si avvale di un solo algoritmo, ma di più algoritmi: uno per ogni tipologia di contenuto. Vediamo quindi una panoramica di come funzionano, a oggi, gli algoritmi di questo social network.
Algoritmo del Feed (e dunque dei post)
Il feed è il “luogo” dove vengono pubblicati i post. L’algoritmo di Instagram utilizza più metriche per capire chi premiare. Si tratta in particolare di quelle che seguono:
- Rilevanza del contenuto in base al tempo trascorso dall’utente, al numero di commenti e di like degli utenti.
- Frequenza delle interazioni con il profilo da parte degli utenti e tempo di reazione alla pubblicazione del post. Se si ottengono più like entro i primi 30 minuti è buono, entri i primi 15 il top.
- Legame di engagement, a fronte di un’analisi di commenti, interazioni, messaggi diretti. Mostrano se c’è una community, non solo nei numeri ma nelle azioni, nei fatti.
Un formato che si sta diffondendo sui feed di Instagram, seppur desueto rispetto alle dinamiche relazionali e alla stessa identità della piattaforma, è il carosello: convince perché intrattiene.
Può andare bene se si ha qualcosa di importante da dire, per i contenuti informativi. Non deve però essere troppo lungo.
Algoritmo delle Stories
Le stories sono un format molto amato di Instagram, quello che certamente ha contribuito a rendere più popolare il social. Ecco quali sono gli aspetti che vengono maggiormente considerati dall’algoritmo:
- Viene premiata la costanza nella pubblicazione: un fattore che assicura di apparire sempre in alto tra i follower.
- Originalità dei contenuti: la piattaforma dà “una spinta in più” a quei contenuti dove c’è engagement diretto. Tra le soluzioni più valide da adottare sotto questo punto di vista troviamo l’uso di sondaggi, barre di reazione, quiz.
- Risposte dirette rispetto alle stories. Non diversamente dal feed, anche le relazioni in DM hanno un valore aggiunto, perché confermano engagement, cosa che vale inoltre quando uno stesso utente è attivo più volte/costantemente in merito alle storie pubblicate nella pagina.
Algoritmo dei Reel
In questo caso si parla di contenuti video: in costante ascesa su tutte le piattaforme social, come confermano un po’ tutti gli aggiornamenti dell’algoritmo. Questo fattore sta anche cambiando il modo di pubblicare su TikTok, ad esempio. Ecco cosa valuta Instagram oggi:
- Numero di visualizzazioni nel breve periodo. Più un contenuto viene visualizzato, più risulta distribuito.
- Visualizzazione completa del contenuto. Il reel viene premiato soprattutto se gli utenti lo visualizzano dall’inizio alla fine. È quindi importante evitare i format troppo lunghi: l’ideale è non superare i 15 secondi.
- Uso di audio popolari. Non viene dunque premiata l’originalità? Non sempre, perché l’algoritmo riscontra come meritevoli di diffusione gli audio popolari, che sono già in un trend positivo di crescita. Un discorso che vale anche per le stories.
Originalità del video. Attenzione a riciclare contenuti che hanno già funzionato, cambiandoli leggermente oppure copiando da altri.
Questo formato è il più potente e al contempo il più delicato da utilizzare: basta poco affinché possa ritorcersi contro con un effetto boomerang clamoroso. Se non ci si sente sicuri, meglio evitarlo.
Algoritmo Esplora
In questa sezione vengono mostrati quei contenuti che l’algoritmo della piattaforma considera maggiormente degni di interesse per l’utente, sulla base del comportamento abituale.
L’utente dovrebbe fare attenzione alle preferenze che intende offrire a Instagram in merito all’indagare sulle sue abitudini, così da avere una gestione più consapevole della pubblicità: un discorso analogo ai cookies dei motori di ricerca.
In questo caso si rivela determinante fare un’analisi accurata del proprio pubblico target, così da conoscerne le dinamiche, gli interessi e le preferenze. Questo perché l’algoritmo premia, sostanzialmente, l’originalità dei contenuti rispetto alla pertinenza con le abitudini dell’utente.
Le metriche da monitorare e i comportamenti virtuosi da adottare.
Come si può vedere, nel 2025 non è il numero di follower a fare la differenza per essere premiati. La metrica che fa da spartiacque più di tutte le altre è il tempo di permanenza sul singolo contenuto e più in generale sul profilo. Ecco alcuni consigli pratici per sfruttarla a proprio favore:
- Creare dei contenuti con una struttura ben definita, simile a quella del sillogismo aristotelico e dunque con inizio-apice-fine.
- I contenuti non devono essere troppo lunghi: l’obiettivo è mettere l’utente nelle condizioni di visualizzarli nella sua completezza. Anche per questo occorre ridurre il testo all’essenziale.
- È importante che vi sia un gancio iniziale che cattura l’attenzione e una CTA finale che incentiva l’interazione: l’altra metrica parimenti premiata da Instagram.
Non serve quindi avere un pubblico ampio, se vede al suo interno diverse persone che “stanno a guardare”. Anche per questo la strategia di comprare i like che – diciamocelo – non è propriamente pulita ma in passato era efficace, non funziona più. È preferibile rimuovere gli utenti inattivi, a costo di focalizzarsi su meno persone.
L’algoritmo premia sempre di più la qualità a sfavore della quantità, almeno nelle interazioni. La quantità può essere invece implementata con la costanza, condividendo anche dei contenuti di altre persone che stanno registrando popolarità.
Conclusioni sull’algoritmo di Instagram nel 2025
Qualità o quantità, nella creazione dei contenuti? Tanti o pochi follower? Come abbiamo avuto modo di vedere la risposta di Instagram è cambiata rispetto a questi aspetti, di pari passo con le evoluzioni che interessano l’algoritmo.
Parliamo di un social che, premiando più i video che le immagini (la cifra caratteristica che l’ha reso popolare) sta diventando sempre più simile a TikTok, oggi in forte ascesa e per molti versi suo diretto concorrente.
Non a caso una pratica a cui stiamo assistendo sempre più di frequente è la condivisione dei contenuti di TikTok su Instagram e può essere vincente se ben gestita.
Quello che vediamo che davvero permette di centrare gli obiettivi, in ALEIDE WEB AGENCY, è il lavoro che sta dietro ogni post di analisi, studio e monitoraggio, tanto degli aspetti tecnici quanto di quelli creativi.
Una strategia di successo non prescinde dai dettagli e l’aggiornamento dell’algoritmo di Instagram nel 2025 lo conferma.