18.08.2025

L'ultima novità di Instagram: i post visibili su Google dal 10 luglio 2025

Instagram cambia pelle: dal 10 luglio 2025, i post pubblici possono comparire sui motori di ricerca, Google in primis. Tutte le novità in questo articolo.

L'ultima novità di Instagram: i post visibili su Google dal 10 luglio 2025

A partire dal 10 luglio 2025 i contenuti pubblicati su Instagram possono comparire tra i risultati di ricerca dei motori di ricerca e dunque anche su Google e Bing.

Si tratta di una svolta importante e innovativa, alla base della quale c'è un accordo sancito tra Meta e Google, a conferma della sinergia sempre più profonda e imperante tra piattaforme social e motori di ricerca.

Si interrompe così una lunga tradizione di chiusura che vede le piattaforme social come un universo separato; i network si aprono ufficialmente al web e ne prendono parte ancora più attivamente.

L'obiettivo che sta dietro la partnership? Dare nuova linfa a visibilità e traffico, implementando la fruizione dei contenuti al di fuori dei rispettivi confini: vale tanto per Meta quanto per Big G.

Non tutti i contenuti vengono resi noti nelle SERP degli utenti, ma soltanto quelli dei professionisti, ovvero i format condivisi in modalità pubblica.

Per chi volesse evitare di apparire tra i risultati di ricerca di Google – e tutelare così la propria privacy – è quindi possibile. La novità dà luogo però a scenari quanto mai interessanti, specialmente in chiave SEO e di social media marketing: un connubio che conferisce nuove prospettive dal punto di vista strategico.

Accordo tra Meta e Google: cosa cambia dal 10 luglio 2025

L’accordo tra Meta e Google, operativo dal 10 luglio 2025, introduce un cambiamento epocale nel modo in cui i contenuti di Instagram risultano fruibili online, modificando per molti versi la “sostanza” identitaria dei social media.

Social e motori di ricerca non sono più due attori separati del medesimo mondo, quello che si fonda sull’uso della rete internet: sperimentano una convivenza in un unico Stato, per usare una metafora geopolitica, nell’ottica di far circolare ulteriormente i propri contenuti.

Per la prima volta, infatti, i post pubblici condivisi su Instagram potranno essere indicizzati dai motori di ricerca, comparendo tra i risultati di Google e Bing.

L’obiettivo è duplice: aumentare la visibilità dei contenuti e potenziare il traffico organico, in un momento delicato e di forte evoluzione, tra AI, dominanza dei formati video, fruizione con una soglia di attenzione sempre più bassa da parte degli utenti, ecc. Tratti che influenzano tanto i social quanto i motori di ricerca.

Attenzione: l’apertura è da ritenersi soltanto parziale, visto che il cambiamento non interessa la totalità dei profili. Entriamo più nei dettagli

Quali sono le categorie di utenti rintracciabili nei motori di ricerca

L’intesa consente a Google di accedere in modo regolamentato ai contenuti pubblici di Instagram, tramite endpoint predisposti da Meta.

Cosa significa, esattamente? Che creator, aziende, professionisti e personaggi pubblici possono beneficiare di una nuova forma di esposizione organica, svincolata dai limiti interni dell’algoritmo di Instagram.

Sono invece esclusi i profili standard, o meglio, i profili privati o quelli che non rientrano nella categoria di account pubblici professionali.

La scelta se comparire o meno su Google è quindi vincolata alla modalità con cui ci si avvale della piattaforma. Vale la pena approfittare della nuova modalità? Dipende dalla strategia di marketing adottata.

È però importante essere consapevoli che dal 10 luglio, per le categorie sopra indicate, “non viene chiesto il permesso” di comparire tra i risultati di ricerca di Google, Bing e gli altri motori di ricerca che rientrano negli accordi.

Questo perché i motori di ricerca sono stati “autorizzati automaticamente a mostrare tutte le foto e i video sulle pagine dei risultati”, stando alle dichiarazioni ufficiali della società che detiene la proprietà di Instagram.

Ricapitolando, i post di Instagram rintracciabili su Google e sui motori di ricerca sono:

  • Quelli che provengono da profili pubblici.
  • Quelli che risultano accessibili da utenti non loggati (lo specifichiamo per una maggiore completezza informativa, anche se si tratta di una modalità marginale).
  • Quelli che l’utente non ha esplicitamente escluso di mostrare qualora rientrasse nelle categorie precedenti.

Sono invece automaticamente esclusi da pubblicazione sui motori di ricerca i contenuti di Instagram provenienti da:

  • Account privati.
  • Post che denotano una cerchia ristretta e che appaiono “poco interessanti” agli occhi dei motori di ricerca.
  • Storie e direct che presentano un mood troppo personale oppure non rilevante.

Indicizzazione dei post Instagram: l’impatto sulla SEO

Dal 10 luglio 2025 Instagram è indicizzato su Google. Ma non era già così? Ebbene no, non lo è mai stato, nonostante la nuova direzione possa apparire naturale.

Questo perché, in realtà, Google ha abituato gli utenti alla presenza di contenuti social all’interno delle SERP, pubblicando quelli di un’altra piattaforma social: ci riferiamo ai post che appaiono su YouTube. La nuova direzione è perciò importante, ma è avvenuta in maniera graduale, senza destare di per sé troppo clamore.

Non significa che il nuovo passo implichi un mutamento poco rilevante. L’integrazione tra Instagram e Google modifica la mappa delle strategie di visibilità organica, dal momento che la barriera tra social e SEO si riduce notevolmente.

Cosa cambia in termini di opportunità e strategie SEO

Ecco cosa si registra, in questa nuova fase, in termini SEO, anche in chiave di opportunità da cogliere per chi desidera trarre vantaggio dal cambiamento:

  • Ampliamento della presenza nei risultati di ricerca. Aziende e personaggi pubblici possono comparire sui risultati di ricerca non solo tramite contenuti come quelli di pagine web, schede prodotto o articoli, ma anche attraverso i post di Instagram.
  • Potenziamento delle strategie di SEO organica. I contenuti di Instagram, grazie alla componente grafica predominante, hanno un’elevata probabilità di apparire tra i risultati per immagini o in snippet multimediali.
  • Maggiore durata della visibilità su Instagram. I post su Instagram hanno una vita media limitata nel feed, mentre l’indicizzazione su Google consente una permanenza più estesa, soprattutto per contenuti evergreen o tematici.
  • Coerenza crossmediale. Chi è già attivo online tramite il proprio blog e sito, e magari su YouTube, ora può (e dovrebbe) allineare il profilo Instagram, predisponendolo come un touchpoint SEO a tutti gli effetti, affinché contribuisca al posizionamento complessivo del brand.

Siamo di fronte a una transizione importante in primo luogo perché crea un precedente: non è da escludere che “l’esperimento” possa essere replicato su altre piattaforme: per capire se sarà così, bisogna attendere che Meta e Google analizzino i dati di performance e facciano le loro valutazioni.

E poi perché sposta, e dunque cambia, il focus in chiave di social media marketing: si passa da obiettivi di presenza interna (correlati a parametri come reach, like e impression) alla capacità del contenuto di esistere nel lungo periodo, fuori dal solo contesto social.

Conclusioni sull’accordo tra Meta e Google per i post di Instagram

Una delle questioni maggiormente di dibattito è quella inerente la privacy: non tutti infatti desiderano essere rintracciati su Google, pur pubblicando su Instagram. Per evitarlo, occorre cambiare le impostazioni dell’account, che deve passare da pubblico a privato.

C’è poi da dire che l’accordo tra Meta e Google ha conseguenze pratiche per chi si occupa di marketing, specialmente per i professionisti del marketing strategico, della SEO e del social media marketing, in particolare per quanto concerne gli obiettivi di posizionamento e branding. Con la pubblicazione su Google dei post di Instagram si apre infatti una nuova dimensione operativa.

Un cambiamento che in ALEIDE WEB AGENCY monitoriamo con attenzione, anche perché rappresenta un’opportunità per rivedere il ruolo del contenuto visivo all’interno del funnel. Qualcosa da valutare alla luce dell’identità del brand, nell’ottica di valorizzarla ulteriormente, a livello sia di visibilità che di engagement.