25.07.2022

Internet of Things: come tutti gli oggetti possono entrare a far parte del mondo digital

L'Internet of Things è la rete composta dagli oggetti fisici dotati di un indirizzo IP, capaci di connettersi fra loro e scambiarsi informazioni. Scopriamola.

Internet of Things: come tutti gli oggetti possono entrare a far parte del mondo digital

Si sente sempre più parlare di Internet of Things o semplice di IoT, il nome con cui è più conosciuto. Un concetto che descrive la rete degli oggetti fisici dotati di sensori, software e altre tecnologie pensate per connetterli e permettere lo scambio di informazioni informazioni con altri dispositivi analoghi online. L’IoT è un fenomeno ampiamente diffuso in tutto il mondo, Italia compresa. In questo approfondimento vi raccontiamo meglio di cosa si tratta.

Internet of Things: cos’è?

In Italia sono oltre 10 miliardi i dispositivi di IoT connessi ogni giorno, un numero, stando alle previsioni, destinato a crescere così tanto da arrivare a toccare i 22 miliardi entro il 2025. Un dato che porta a realizzare quanto è importante avere ben chiaro cos’è esattamente.

La definizione di IoT che vi proponiamo è la seguente: il percorso dello sviluppo tecnologico realizzato con le innovazioni portate dalla rete Internet in cui ogni oggetto che viene adoperato nella quotidianità acquisisce una sua personale identità nel mondo digitale. Alla base troviamo gli oggetti intelligenti, i cosiddetti smart objects, capaci di scambiare tra loro le informazioni possedute, raccolte ed elaborate.

L’espressione Internet of Things è traducibile in italiano come Internet delle Cose ed è stata introdotta per la prima volta nel 1999 da Kevin Ashton, cofondatore di Auto-ID Center, durante una presentazione per Procter&Gamble. Ashton si era reso conto che, a fronte di dati gestiti in maniera approssimativa e non rispondente allo stato reale, in quanto inseriti manualmente dai dipendenti dell’azienda, utilizzare la tecnologia digitale rappresentava la soluzione per ottenere informazioni coerenti e corrette. Ha coniato così un nuovo concetto, ponendo l’accento sulla potenzialità di connessione tra le cose.

Esso è stato poi oggetto di ulteriori analisi ed è oggetto di continue analisi e valutazioni. Un punto di vista interessante è quello di un’azienda come Cisco, che l’ha interpretato più come “internet di ogni cosa”. Una formulazione che ne rende bene l’effettiva specificità.

L’Internet of Things in Italia

Come abbiamo accennato l’IoT è un fenomeno di rilevanza planetaria, ma che ruolo ha in Italia? Il mercato italiano dell’Internet delle Cose sta attraversando una crescita e uno sviluppo costanti, con un surplus nell’ultimo anno pari al 24%.

Numeri che hanno visto al centro da un lato lo sviluppo delle applicazioni già affermate nel mercato, dall’altro quello di nuove tecnologie. Un settore capace di raggiungere una profonda maturazione, con passi da gigante se si pensa alle origini, come abbiamo visto piuttosto recenti.

Per le imprese sono tante le possibilità di applicazione dell’IoT con relative opportunità di business. Tra i diversi ambiti che stanno registrando il maggiore sviluppo nel Belpaese troviamo quello automotive, con un mercato, quello delle smart car, che presenta un valore intorno al miliardo di euro. A seguire l’ambito dell’edilizia, con l’introduzione degli smart building, in cui l’Internet delle Cose si rivela indicato soprattutto nell’ambito della sorveglianza e per la gestione del risparmio energetico.

Le caratteristiche degli Smart Objects

Il funzionamento dell’IoT ha al centro la raccolta e lo scambio delle informazioni in real time. Il punto centrale dell’IoT è rappresentato dagli smart objects: definirne le caratteristiche significa arrivare a capire meglio di cosa si tratta.

Sono catalogabili come smart objects diverse cose come, per esempio, termostati, elettrodomestici, impianti produttivi, automobili, qualsiasi oggetto che risulta di utilità nella quotidianità. Cosa contraddistingue un oggetto intelligente? Queste le sue proprietà:

  • Uno smart object è necessario sia connesso a una rete, così da elaborare dati e scambiarli con altri oggetti.
  • Ogni oggetto deve essere identificabile: dotato di un identificativo univoco e inequivocabile. Qualcosa simile a un indirizzo IP, proprio come le pagine web così come le conosciamo oggi.
  • Grazie a queste due caratteristiche gli oggetti intelligenti sono in grado di scambiare informazioni in rete.

A rendere gli smart objects così centrali sono i servizi a essi correlati sviluppati dalle aziende. È in quest’ambito che trovano sviluppo nuove opportunità di business.

L’IoT è stato possibile grazie allo sviluppo della sensoristica, una disciplina che ha come oggetto d’interesse la creazione di sensori. Dispositivi in grado di raccogliere dati specifici a seconda di uno scopo predeterminato, funzionali a rilevare informazioni per poi trasformarle in dati digitali, condivisibili attraverso Internet.

Le tecnologie alla base dell’IoT

Le tecnologie che hanno consentito lo sviluppo dell’IoT sono diverse. Abbiamo già accennato a quelle realizzate con la sensoristica, a basso costo e a basso consumo, ma anche affidabili e in grado di supportare la diffusione del fenomeno.

Gli altri elementi che stanno alla base dello sviluppo dell’IoT sono:

  • Misure legate alla connettività. Internet ha semplificato la connessione dei sensori al cloud e alle cose, portando un trasferimento efficiente dei dati.
  • Sistemi di cloud computing. Le piattaforme cloud hanno visto un costante sviluppo, tra le aziende ma anche presso i consumatori, con un accesso alle informazioni semplificato e immediato.
  • Progressi nel settore Machine Learning e analytics. La conseguenza dello sviluppo del settore Machine Learning e analytics è da registrare nel fatto che sono sempre di più i dati archiviati nel cloud: le aziende hanno così modo di raccogliere insight in maniera semplice e veloce. Qualcosa in grado di spingere l’applicazione dell’IoT.
  • Artificial Intelligence (AI). Lo sviluppo dell’AI ha portato all’applicazione del natural-language processing (NLP) agli smart objects. Tra le soluzioni applicative troviamo Alexa, Cortana e Siri. Sviluppi accattivanti e di successo, in quanto efficaci per la quotidianità, nelle case e negli uffici.

La diffusione dell’Internet of Things è stata favorita dall’integrazione delle innovazioni più significative della digitalizzazione: oltre all’AI troviamo Big Data e Blockchain. Si tratta di elementi sempre più importanti dell’IoT in quanto idonei a fornire nuove opportunità di business e funzionalità, portando all’elaborazione di nuovi servizi.

Un contesto in cui l’innovazione è all’ordine del giorno e risulta capace di dare nuova propulsione verso ulteriori sviluppi. Non a caso a essere coinvolte sono diverse startup, specializzate proprio nell’Internet delle Cose, favorendo la Digital Transformation.

Le principali applicazioni

L’Internet of Things è un paradigma che può essere applicato a qualsiasi settore e persino oggetto. Non conosce confini, risultando così ancora più interessante e foriero di opportunità.

Le applicazioni più comuni dell’IoT sono, sempre definendo gli smart objects:

  • Smart city. Le città stanno diventando sempre più smart. L’IoT in questo caso si trova applicato per la gestione e il monitoraggio di elementi quali l’illuminazione, i mezzi di trasporto, i parcheggi, ecc. ecc. Soluzioni nel segno della comodità e della sostenibilità, funzionali per il miglioramento della vivibilità dei luoghi urbani.
  • Smart car. Le auto, quando interconnesse, permettono di fornire informazioni a chi si trova alla guida, prevenendo problematiche anche importanti alla guida. Uno sguardo sia micro che macro, come testimonia l’utilizzo dell’IoT per la rilevazione di incidenti.
  • Smart agriculture. Consente di monitorare gli elementi inerenti alle variazioni climatiche nonché la stessa evoluzione dei prodotti della terra. Con una migliore gestione delle risorse e persino un risparmio. Un impatto positivo anche per l’ambiente.
  • Smart metering. Gli smart meter sono i contatori che si trovano connessi attraverso la tecnologia digitale per misurare i consumi (elettricità, gas, acqua e calore), garantendone la fatturazione e la telegestione.
  • Smart home. Una casa che presenta impianti e oggetti interconnessi, capaci di influire positivamente sul risparmio energetico e monitorabili con semplicità da remoto. Soluzioni comode ed ecologiche, all’insegna della sicurezza.
  • Industrial IoT. L’applicazione dell’IoT nelle industrie è qualcosa di complesso, che presenta specificità importanti caso per caso. Un ambito ancora in costante sperimentazione in cui a essere collegati tramite modalità digitali sono macchinari, prodotti e operatori. La produzione sta vedendo logiche gestionali sempre nuove e diverse, in costante fase di definizione.

Le applicazioni dell’IoT vanno dalle autovetture fino agli elettrodomestici e ai dispositivi medicali, secondo cose tra loro anche molto diverse. Questo perché tutti gli oggetti possono diventare intelligenti, quando si riescono a bilanciare costi e tecnologia.

Uno sguardo al presente (e al futuro)

l’Internet of Things comporta molteplici benefici per le aziende, che vanno dal risparmio delle risorse e passano per una gestione a tutto tondo. Un fenomeno che coinvolge tutti gli ambiti dell’imprenditoria e i diversi rami di ogni azienda, da utilizzare internamente e da garantire ai propri clienti.

L’IoT va sempre considerato, quindi, anche all’interno del marketing digitale, essendo il collante dei diversi fenomeni della Digital Revolution. Se da un lato ha raggiunto già una maturazione importante, proprio per questo si rivela quantomai aperto verso molteplici sviluppi e prospettive. Si rivela perciò un trend del presente e del futuro.