01.05.2023

Realtà virtuale e realtà aumentata: due strumenti da non confondere

La realtà aumentata e la realtà virtuale sono due strumenti digitali sempre più utilizzati, che spesso però tendono a essere confusi. Scopriamoli insieme.

Realtà virtuale e realtà aumentata: due strumenti da non confondere

I termini realtà virtuale e realtà aumentata sono spesso utilizzati come sinonimi, ma non indicano esattamente la stessa cosa.

Si tratta di soluzioni sempre più adoperate da utenti e aziende, per le quali rappresentano campi con applicazioni per molti versi ancora da esplorare e forieri di opportunità, non solo per le realtà di grandi dimensioni ma anche per le PMI.

In questo articolo scopriamo qualcosa di più su realtà virtuale e realtà aumentata, andando ad analizzare quali sono le differenze a livello concettuale e le principali applicazioni nel marketing.

Cosa si intende per realtà virtuale e realtà aumentata

Partiamo dal concetto di realtà virtuale o virtual reality (VR), la quale non è altro che una realtà tridimensionale che risulta simulata a livello computeristico, complice l’impiego di software ed hardware in grado di creare un’ambientazione immersiva in cui gli utenti hanno modo di immedesimarsi.

I sensi coinvolti sono tutti: non solo la vista ma anche l’udito, il tatto, indirettamente persino l’olfatto. L’esperienza appare alquanto realistica e consente di ottenere una simulazione vicina alla realtà: da qui il nome virtual reality.

Gli utenti hanno modo di sentirsi parte del nuovo ambiente, complice una fruizione che avviene attraverso l’impiego di visori appositi.

E la realtà aumentata? Nota anche come augmented reality (AR) ha come fine principale quello di aumentare la percezione del contesto circostante attraverso l’acquisizione di dati in formati digitali quali video, testi, immagini.

Il loro scopo? Quello di agire sull’ambiente reale in cui si trovano coinvolti gli utenti, in maniera tale da modificarne la percezione, aumentandola come suggerisce l’etimologia. Il tratto che la contraddistingue dalla realtà virtuale è la capacità di integrarsi con il contesto circostante, con gli oggetti già presenti nella realtà.

Differenze e campi di applicazione

I concetti di AR e VR sono stati introdotti quasi in contemporanea, quello di virtual reality nel 1989 e quello di augmented reality a partire dagli anni Novanta, ma stanno conoscendo uno sviluppo parallelo e che riesce ad andare di pari passo.

Entrambe agiscono nell’ambito del cosiddetto metaverso, seppur con un modus operandi differente. La realtà virtuale dà modo di ottenere una simulazione di un ambiente o di un prodotto all’interno di quello che è lo spazio digitale. Lo fa creando dei mondi nei quali il cliente ha modo di sperimentare delle percezioni particolari.

La realtà aumentata migliora l’esistente, potremmo dire, interagisce direttamente con ambienti e oggetti presenti concretamente nella realtà, arricchendoli attraverso informazioni elettroniche e talvolta dando alla persona l’occasione di interagire in prima persona.

Gli ambiti di applicazioni di AR e VR sono pressoché infiniti: interessano tempo libero, relax e vita privata.

La realtà virtuale è stata adottata soprattutto nell’intrattenimento digitale, in particolare nel gaming, ma sta risultando efficace anche nel training, nell’automotive e nel settore medicale.

E la realtà aumentata? Oltre che nei medesimi rami della realtà virtuale risulta apprezzata nel comparto della mobilità, in settori quali beauty, wellness, salute e benessere.

In realtà gli ambiti di impiego di entrambi questi approcci sono indefiniti e infiniti: dalle esperienze in store, passando per l’assistenza clienti fino ai prodotti creditizi online, per fare degli esempi.

Le opportunità per le aziende

Per capire perché AR e VR rappresentano settori così importanti per le aziende, vediamo di seguito alcuni dati:

  • Il mercato di AR e VR ha superato in Italia il valore di 61 milioni di euro.
  • Il valore a livello planetario è stimato intorno ai 195 miliardi di dollari.
  • Il 66% degli utenti è solito adoperare questo tipo di tecnologie: un dato che contempla non solo l’Italia ma anche il contesto internazionale.
  • A essere interessati alle modalità di acquisto con la realtà aumentata sono soprattutto gli utenti della Generazione Z.

Come si può, vedere realtà aumentata e realtà virtuale non sono soluzioni strategiche da considerare soltanto per il futuro: sono già il presente.

Per le imprese appaiono ambiti da sviluppare per restare competitivi all’interno del settore di riferimento: un discorso che vale ancora di più per chi ha come target di riferimento consumatori giovani e giovanissimi.

Cosa permettono di ottenere? Ecco i vantaggi che entrambe sono in grado di garantire:

  • Esperienza di acquisto personalizzata, originale, empatica, coinvolgente.
  • Incidono su Brand Awareness e Customer Engagement.
  • Permettono all’azienda di farsi notare tra i competitor.
  • Incidono anche sugli acquisti in presenza: realtà fisica, virtuale e aumentata non sono infatti tra loro scollegate.
  • Consentono di far conoscere il prodotto in maniera diffusa, potenzialmente a tutti gli angoli del pianeta, con un linguaggio semplice e per molti versi universale.
  • Aiutano a raccontare il prodotto, illustrandolo nei dettagli e contribuendo a creare uno storytelling.

Realtà aumentata e realtà virtuale sono soluzioni che permettono di creare un legame empatico con il cliente, andando a influire persino sulle sue decisioni di acquisto. Si tratta, infatti, di strumenti che riescono a fare la differenza quando l’utente presenta dubbi o indecisioni.

Esempi virtuosi per l’uso di AR e VR

I brand che si avvalgono degli strumenti di realtà aumentata e realtà virtuale sono diversi e provengono da molteplici ambiti dell’economia. Tra questi troviamo aziende pubbliche e private, note e meno note.

Uno dei casi di successo per quanto riguarda l’impiego della realtà aumentata è il brand svedese leader nell’arredamento IKEA, che ha scelto di impiegare l’AR attraverso l’app IKEA Place.

Il cliente ha modo di avvalersene così da interagire con i prodotti del catalogo IKEA. L’app contiene modelli tridimensionali i quali consentono alla persona di provare l’oggetto senza recarsi in negozio e facendosi un’idea di base a livello esperienziale, molto più rispetto a una semplice foto e a fronte di una maggiore precisione.

L’interazione messa in campo attraverso la realtà aumentata ha permesso a IKEA di agire su una problematica tutt’altro che secondaria, ottimizzando il volume di acquisti online: quello delle restituzioni, che sono in questo modo diminuite.

Un altro esempio interessante che vede al centro la realtà aumentata è quello realizzato da H&M, azienda che ha avuto modo di applicare la nuova tecnologia attraverso una partnership con Snapchat per dare modo agli utenti di provare abiti e accessori tramite app.

L’ha fatto adattando alla propria app uno strumento tipico proprio di Snapchat, il Camera Kit, progettato ad hoc in collaborazione con l’Institute of Digital Fashion, la cui base è a Londra. Un’idea originale e in grado di offrire un’esperienza immersiva agli utenti.

L’ultimo esempio, anch’esso di realtà aumentata, che vi proponiamo riguarda la mostra proposta dalla Promotrice delle Belle Arti di Torino Utamaro, Hokusai, Hiroshige. Geishe, samurai e miti del Giappone, la quale ha presentato un’esposizione di capolavori dell’arte giapponese che hanno ispirato e incantato il mondo.

Tra questi c’è anche la Grande Onda di Hokusai, opera di cui è stata realizzata un’installazione immersiva in realtà aumentata, con un ambientazione ricreata all’interno di una stanza in cui è possibile sentire il suono del mare e percepirlo, non soltanto vederlo.

Un’attualizzazione dell’opera del grande artista giapponese capace di dare ulteriore valore a quanto portato su tela secoli fa. L’arte non è del resto nuova all’impiego di AR e VR: sono tante le mostre e gli enti che potremmo citare a esempio, a livello italiano e internazionale.

Conclusioni

I campi di applicazione di realtà virtuale e aumentata sono diversi e le aziende, grandi e piccole, si stanno sempre più lanciando nella condivisione di esperienze immersive e coinvolgenti.

Gli investimenti possono essere fatti a fronte di budget importanti come contenuti, con impieghi che interessano anche la formazione del personale. Soluzioni destinate sempre più all’applicazione nell’e-commerce e degne di interesse anche perché stanno riscontrando un notevole gradimento da parte degli utenti.