08.04.2024

OpenAI lancia Sora: l'intelligenza artificiale per creare video

La famosa azienda OpenAI, dopo aver dato vita a ChatGPT, lancia Sora, un nuovo tool per creare video con l'intelligenza artificiale. Scopriamolo insieme.

OpenAI lancia Sora: l'intelligenza artificiale per creare video

L’intelligenza artificiale è uno dei temi caldi del momento, soprattutto da quando OpenAI ha lanciato il suo programma più famoso: ChatGPT, in grado di relazionarsi con l’utente in forma scritta.

Recentemente, l’azienda, sotto la guida di Sam Altman, ha informato dell’ideazione di un nuovo modello di AI. Il suo nome è Sora e permette di generare e analizzare video dalla valenza realistica.

Il lancio è in programma per la fine dell’anno, forse già in estate, e si rivela una svolta interessante e fondamentale per i professionisti e le aziende del comparto creativo.

Al momento è oggetto di sperimentazione da parte di alcuni designer, artisti e registi selezionati da OpenAI, i cui contenuti sono oggetto di indagine da parte di un “red team” interno, le cui analisi vertono soprattutto su un tema: la sicurezza, onde evitare che vengano creati format potenzialmente dannosi.

I primi video sono stati mostrati tramite il social X a febbraio 2024 e hanno visto il coinvolgimento di diversi creativi di fama. Alcuni sono diventati virali, complice lo spiccato realismo: non si percepisce a una prima occhiata una mano che non è umana.

Nell’approfondimento di oggi analizziamo cos’è, come funziona e cosa permette di fare Sora all’interno di una strategia di marketing.

Cos’è Sora, la nuova intelligenza artificiale di OpenAI

Sora è il modello IA di OpenAI che permette di generare dei video partendo da una descrizione testuale. Un progetto ambizioso e che vede a capo Mira Murati, Chief Technology Officer dell’azienda, la quale ne ha dato notizia nel corso di un’intervista rilasciata al Wall Street Journal.

Il programma consente, per dirlo in parole semplici, di ottenere in pochi e semplici click (e altrettanti secondi) dei contenuti video capaci di intrattenere, suscitare emozioni, informare, generare attenzione, esattamente come li ha in mente la persona.

Parliamo quindi di un’intelligenza artificiale sviluppata appositamente per la creazione di video pienamente realistici.

La tecnologia si basa sull’utilizzo di reti neurali di livello avanzato e si rivela uno strumento in grado di offrire molteplici possibilità di sviluppo, per le aziende come per i professionisti del content marketing, che hanno così modo di ottenere contenuti personalizzati.

Questo avviene grazie all’aggiunta di effetti speciali e alla generazione di sequenze per film e giochi, persino simulazioni.

Come abbiamo accennato, è importante tenere presente che Sora rappresenta un prodotto in fase sperimentale: è stato lanciato durante i primi mesi del 2024 ed è ancora in fase di sviluppo. La qualità, comunque, è già degna di nota, complice il supporto di un modello capace di conseguire singoli frame in cui vengono rispettati parametri realistici e fisici.

Il software è la risposta di OpenAI ad altri programmi concorrenti, come ad esempio Runway ML. Parte perciò da un filone già oggetto di sperimentazioni da alcuni anni.

Sora: i possibili utilizzi nel Content Marketing

Il Content Marketing si basa sull’impiego di strategie che consentono la creazione e la distribuzione dei contenuti che presentano una spiccata rilevanza. L’intento è quello di creare engagement con un certo pubblico target, così da promuovere il brand e i suoi prodotti.

È una branca del digital marketing interessante per qualsiasi azienda: per quelle attive nel digitale come dal vivo, oltre che per quelle che adottano una forma ibrida.

In che modo si inserisce Sora in un approccio di questo tipo? Permettendo di generare in breve tempo contenuti performanti e di valore, utili a migliorare la brand awareness e a rendere il marchio maggiormente competitivo.

Come per tutte le forme di intelligenza artificiale è importante sottolineare che ne va fatto un utilizzo professionale, diverso da quello amatoriale. È la scelta del creativo che fa la differenza: Sora è quindi da intendersi uno strumento, non come un sostituto della parte umana.

Un aspetto imprescindibile e su cui è bene sempre soffermarsi dal momento che, essendo un programma particolarmente user friendly, si fa veloce e scambiare il mezzo con la mente pensante: può sembrare una frase forte, ma come per tutte le tecnologie rivoluzionarie anche l’IA comporta di interrogarsi su come intraprendere un uso corretto.

Come funziona Sora?

L’utilizzo di Sora si basa su un processo che va a sfruttare la cosiddetta DNN: acronimo di Deep Neural Network e traducibile come rete neurale profonda.

Di cosa si tratta? Di una tecnica di approfondimento automatizzata che permette a un software o a un pc di conseguire dei compiti che con le tecniche di programmazione standard risulterebbero di maggiore complessità.

Gli algoritmi della DDN prendono ispirazione dai meccanismi del cervello umano e dalle funzioni che è in grado di adempiere: si basano, quindi, non tanto su un certo tipo di regole bene elencate, quanto piuttosto sull’interazione e sulle esperienze che vengono sviluppate.

Nello specifico, la tecnologia di Sora viene “addestrata” partendo da un ampio materiale video esistente: è su questa che la rete neurale apprende, secondo un meccanismo che parte dal riconoscere e comprendere sia i pattern sia le relazioni di tipo spazio temporale che si trovano nei frame.

Una volta terminato l’addestramento, l’IA è pronta per generare dei video, sulla base di input che possono avere natura testuale o visiva, persino autonoma, sulla base di alcuni criteri predefiniti.

Quando avviene la creazione del contenuto video, la rete neurale considera le informazioni visive e quelle temporali, generando transizioni coerenti all’interno dei frame e mantenendo una coerenza finale che risulta sia visiva che narrativa.

Al momento i video non presentano una componente sonora, la cui introduzione è in programma nell’ottica di offrire un’experience ancora più realistica.

Da cosa dipende la qualità del video? Dalla complessità e dalla qualità riservata all’addestramento: da chi ha utilizzato il programma, in larga parte.

Sora: l’attenzione alla trasparenza e alla sicurezza

Nel corso dell’intervista al Wall Street Journal, Mira Murati non ha dato notizia di quale sia l’origine della banca dati impiegata per l’addestramento di Sora.

Ha semplicemente detto che le fonti risultano pubbliche e sono ottenute tramite licenza grazie soprattutto alla partnership da tempo attiva tra Shutterstock e OpenAI.

La società è impegnata in una campagna per quanto riguarda la trasparenza dei contenuti che servono per la generazione di quelli prodotti con l’IA e allo stesso tempo nello studio di un modo di generare video che risultino “virtuosi”, ovvero prodotti senza violare aspetti etici.

Sono previsti degli strumenti in grado di rilevare i contenuti che risultano fuorvianti. Tra questi, un classificatore di rilevamento, capace di stabilire con precisione se un certo video è stato ottenuto con Sora.

Inoltre, sono stati coinvolti, oltre che designer e creativi, anche educatori e politici, in modo tale da identificare le criticità che comporta l’uso della nuova tecnologia e prevenirle. Un passo in avanti considerevole e legato all’esperienza fatta con ChatGPT.

Conclusioni: alcune accortezze da utilizzare con Sora

Nel momento in cui si utilizza uno strumento come Sora è essenziale tenere presenti alcuni aspetti, in maniera tale da sviluppare una strategia che risulta performante ed efficace.

Il punto di partenza è, come sempre nel Content Marketing, la qualità del materiale. È perciò essenziale che il video risulti creativo, originale e soprattutto in linea con il pubblico target e gli obiettivi fissati durante la fase di analisi iniziale.

Dovrà esserci una coerenza con l’identità del brand, nell’estetica, nello stile come nei valori. Da bandire messaggi ingannevoli o che possono presentare ambiguità, a livello pratico ed etico.

Un aspetto a cui prestare particolare attenzione è quello della trasparenza, in special modo per quanto riguarda il copywriting.

Infine, ma non meno importante, occorre monitorare un parametro quale l’engagement e la performance, così da validare i risultati raggiunti nel tempo.

L’utilizzo di Sora, per concludere, non diverge da quello di altri strumenti creativi del Content Marketing.

Trattandosi di un programma di nuova introduzione, e che sarà oggetto di dibattito, diventa essenziale adottare alcune accortezze in più, sia per i risultati sia per la stessa pertinenza d’uso.