Cos'è un marketplace e come funziona
Con l’avvento del digitale non è raro imbattersi in un marketplace. Si tratta di una forma di commercio elettronico che sta conoscendo un’ascesa costante, complice la possibilità di vendere sia prodotti che servizi in maniera semplice e sicura. Alla base c’è l’utilizzo di una piattaforma virtuale in cui azienda e cliente si incontrano.
In questo approfondimento analizziamo che cos’è un marketplace, come funziona e quali sono i vantaggi di adottare questa soluzione nella propria strategia di marketing.
Che cos’è un marketplace?
Dal punto di vista tecnico il marketplace non è altro che un sito o un’app - che fungono da piattaforma quindi - predisposto affinché domanda e offerta si incontrino, dando modo di mettere in contatto le aziende che propongono prodotti e servizi con potenziali utenti interessanti.
Il marketplace vede la presenza di più realtà economiche all’interno del medesimo store (e non di una sola). È una sorta di grande supermercato digitale, o meglio, una forma particolare di e-commerce di cui è attestata la posizione di rilievo visto l’ampio utilizzo da parte delle persone. Lo conferma uno studio che risale al 2023, a firma di Casaleggio Associati, il quale mostra che in Italia le aziende che decidono di investire nei marketplace sono minimo il 65% (contro il 49% dell’anno precedente).
Il successo del marketplace deriva da una ragione ben precisa: il fatto che è possibile trovare nello stesso store online più proposte di più produttori, provenienti spesso da tutti gli angoli del pianeta, avendo accesso persino a soluzioni che, diversamente, sarebbe più difficile reperire.
A fondamento dei marketplace c’è un modello di business che consente a fornitori e utenti di relazionarsi in maniera più semplice e comoda, che si traduce a sua volta in possibilità superiori per l’azienda di portare a casa una vendita.
Come funziona un marketplace
Il marketplace funge da mediatore tra imprese e utenti. Per garantire tale servizio prevede per le aziende il pagamento di una certa cifra o percentuale: non è quindi un format gratuito, almeno non per le realtà di business.
Il suo funzionamento vede il coinvolgimento di una pluralità di figure. Oltre ad aziende e utenti ci sono fornitori, società della logistica e diversi altri attori, compresa l’agenzia o il professionista che si interessa della gestione del sito web e della comunicazione all’interno della piattaforma, che presenta specifici canoni a cui attenersi.
Pertanto, ogni marketplace denota dinamiche e condizioni particolari, tanto per le aziende che per gli utenti. Il meccanismo può avere misure differenti persino quando interessa la medesima azienda: le variazioni riguardano, ad esempio, Amazon e un altro marketplace che fa parte della sua stessa famiglia, ovvero Amazon Business.
Ogni marketplace ha punti di forza che cerca di valorizzare. Nel caso di Amazon è indubbiamente la varietà di prodotti a prezzi concorrenziali, mentre nel caso di Zalando l’utente saprà di poter contare su un servizio di spedizione efficiente e di reso gratuito.
Il meccanismo alla base di un marketplace
La dinamica che sta alla base di un marketplace è sostanzialmente quella che segue:
- L’impresa apre un account sulla piattaforma, indicando i propri dati personali e le informazioni relative ai prodotti/servizi.
- Per poter avere un suo store si impegna a sostenere i costi di iscrizione mensile e di pagamento su commissione.
- L’importo solitamente varia non solo a seconda del marketplace ma anche della categoria merceologica di riferimento. Bisognerà comunque considerare una riduzione del margine per quanto concerne il guadagno.
- L’azienda propone un catalogo di prodotti che risulta indicizzato, impegnandosi a provvedere a un sistema di gestione per quanto concerne ordini, resi e transazioni.
- Gli utenti hanno a disposizione una proposta che contempla brand diversi per la medesima categoria merceologica.
- Per trovare ciò di cui hanno bisogno dovranno avvalersi di termini che sono a tutti gli effetti parole chiave.
- Se la ricerca risulta soddisfacente l’utente darà un seguito alle sue intenzioni, procedendo all’acquisto.
- Una volta verificato il pagamento e confermato l’ordine il venditore si occupa della spedizione e delle operazioni logistiche.
Principali tipologie di marketplace
Un marketplace non è la stessa cosa di un e-commerce: i due termini non possono essere utilizzati come sinonimi. La differenza risiede sostanzialmente nel fatto che l’e-commerce è un semplice store, mentre il marketplace è più simile a un centro commerciale, contenendo più vetrine di negozi al suo interno.
Fatta questa premessa, i marketplace a loro volta risultano declinati secondo molteplici tipologie, nello specifico due. Nel dettaglio:
- Marketplace orizzontali. Appartengono alla categoria le piattaforme che offrono una proposta di prodotti ampia e variegata, che interessa più tipologie di prodotti. Sono un esempio di questa formula realtà come Amazon oppure eBay, per citare alcune tra le più famose. Il pubblico target non è segmentato in maniera precisa, è più di stampo generalista.
- Marketplace verticali. In questo caso la proposta vede al centro aziende del medesimo settore, come avviene ad esempio nel caso di Zalando oppure Mytheresa. Il vantaggio di questo tipo di piattaforme è di avere un pubblico target più segmentato, seppure meno ampio a livello di utenza.
Pro e contro dei marketplace
Partiamo dai principali benefici che permette di ottenere l’iscrizione a un marketplace lato azienda:
- L’impresa ottiene una maggiore visibilità nel panorama online, dando modo a un bacino di utenti maggiore di visionare i propri prodotti. Per ottimizzare tale vantaggio competitivo dovrà investire nello storytelling e nell’utilizzo delle tecniche SEO per i contenuti.
- Il brand si avvale di un canale non solo di vendita ma soprattutto promozionale. Ciò ha un’influenza positiva in termini di brand awareness.
- L’impresa dà un’occhiata sul campo a qual è la sua posizione rispetto ai competitor, analizzando la sua stessa competitività e avendo modo di monitorare quali sono le mosse delle realtà concorrenti.
- Il marketplace è una soluzione interessante per le aziende che desiderano espandersi in mercati diversi, come quelli esteri, in cui permette di adottare un approccio di tipo esplorativo, conoscendo cosa funziona e cosa no.
E i contro? Prima di tutto occorre considerare che investire su un marketplace ha un costo, non è gratuito. Inoltre, bisogna tenere presente che è una soluzione non positiva in termini di fidelizzazione, una fase che registra un rallentamento all’interno del funnel di marketing.
Pertanto, può rendere più complesse le operazioni inerenti la logistica, che se non strutturate ad hoc potrebbero subire dei rallentamenti o delle imprecisioni, generando una sensazione di insoddisfazione nel cliente, decisamente controproducente.
Conclusioni
Il marketplace è una soluzione da considerare con grande attenzione e interesse all’interno della strategia di comunicazione digitale delle aziende. Richiede una spiccata conoscenza non solo per quanto concerne le tecniche di marketing ma degli aspetti organizzativi e gestionali. Fondamentale, prima di iniziare, conseguire un’analisi puntuale di costi, budget che si ha la possibilità di investire nonché di tutti quegli aspetti di marketing strategico che permettono di fare una valutazione e un monitoraggio degli obiettivi.